Negli ultimi anni, il fotovoltaico ha smesso di essere una tecnologia di nicchia riservata a zone rurali o tetti isolati. Oggi, i tetti urbani rappresentano uno degli asset più strategici per la decarbonizzazione, l’efficienza energetica e la resilienza dei territori. In particolare in Italia, dove la densità edilizia è elevata e il patrimonio immobiliare è diffuso e diversificato, l’energia solare urbana si sta affermando come una delle leve più concrete per rendere la transizione energetica accessibile e diffusa.

 

 

L’Italia urbana investe nei tetti: il dato 2025

 

Secondo il Rapporto Energia e Ambiente ENEA 2024, aggiornato a inizio 2025, circa il 32% della nuova capacità fotovoltaica installata nel 2024 proviene da impianti collocati in ambito urbano. Parliamo di tetti di condomini, capannoni, edifici pubblici e strutture commerciali. Province come Monza e Brianza, Milano, Padova e Bologna si stanno distinguendo per dinamismo e velocità d’adozione, anche grazie a strumenti di semplificazione normativa e incentivi mirati.

 

La scelta di puntare sui tetti urbani permette di evitare nuovo consumo di suolo e di avvicinare il luogo di produzione dell’energia a quello del consumo, riducendo perdite di rete e aumentando l’efficienza del sistema.

 

 

Comunità energetiche urbane: da iniziativa pionieristica a modello replicabile

 

Secondo i dati 2025 di Legambiente e RSE, le comunità energetiche rinnovabili (CER) hanno superato il traguardo delle 500 configurazioni attive in ambito urbano, coinvolgendo quartieri, aziende, enti locali e cittadini in progetti di autoconsumo collettivo. È nei contesti cittadini che questo modello esprime tutto il suo potenziale: unisce prossimità, densità e condivisione, facilitando una governance locale dell’energia.

 

Le CER permettono di redistribuire benefici economici e sociali, abbattere i costi energetici delle famiglie vulnerabili e rafforzare i legami di cooperazione tra pubblico e privato, creando filiere territoriali di produzione, scambio e innovazione.

 

 

Accumulo e gestione intelligente: il passo decisivo

 

Un altro fattore determinante è la diffusione dei sistemi di accumulo in contesti urbani. Secondo i dati pubblicati dal GSE nel primo semestre 2025, i quartieri residenziali e industriali dotati di fotovoltaico con batteria riescono a ridurre i picchi di prelievo dalla rete fino al 30%, in particolare nelle ore più calde dell’estate, quando si verifica la massima pressione sul sistema elettrico.

 

L’integrazione con sistemi di energy management consente inoltre di gestire i carichi in modo dinamico, riducendo gli sprechi e programmando i consumi sulla base delle previsioni meteo, della produzione solare attesa e del fabbisogno reale degli edifici. È un salto culturale prima ancora che tecnologico, verso una gestione proattiva dell’energia urbana.

 

 

Valore immobiliare e competitività: i vantaggi per chi investe

 

Secondo le ultime analisi dell’Agenzia delle Entrate, un immobile urbano dotato di impianto fotovoltaico con accumulo e gestione digitale può aumentare il proprio valore fino al 12%, a seconda della zona e della classe energetica iniziale. Oltre al risparmio immediato in bolletta, questa forma di investimento rafforza il patrimonio e lo rende più appetibile sul mercato, sia per l’uso abitativo sia per quello produttivo.

 

Le imprese, in particolare nei distretti ad alta intensità energetica come Monza e Brianza, vedono nel fotovoltaico urbano una leva competitiva per contenere i costi, garantire continuità operativa e posizionarsi come attori responsabili e sostenibili.

 

 

Il ruolo degli enti locali: piani clima, incentivi, semplificazione

 

Diversi comuni italiani, tra cui Milano, Torino, Firenze e Monza, stanno aggiornando i propri PAESC (Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima), inserendo obiettivi vincolanti per l’installazione di impianti solari sugli edifici pubblici e per la promozione di CER. Alcune amministrazioni hanno avviato campagne informative mirate e sportelli unici per la transizione energetica urbana, facilitando l’accesso a fondi PNRR e a misure locali di sostegno.

 

 

Una sostenibilità realmente diffusa

 

Il fotovoltaico urbano non è più un'opzione secondaria. È una infrastruttura invisibile ma decisiva per il futuro delle città italiane: consente di risparmiare, produrre energia pulita senza consumare suolo, valorizzare gli edifici esistenti e costruire comunità energetiche locali fondate sulla cooperazione.

 

Perché questa transizione sia concreta e duratura, è necessario un coinvolgimento ampio e competente: imprese, cittadini, enti locali devono poter contare su soluzioni affidabili e accessibili, capaci di integrare tecnologia, normativa e visione strategica.

 

Solexpert è tra gli operatori che stanno contribuendo a costruire questo cambiamento, accompagnando le attività nella realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, integrati su misura nei contesti urbani.